“Non si può incontrare davvero Gesù risorto senza essere infiammati dal desiderio di dirlo a tutti”. Così il Papa, nel Messaggio per la Giornata missionaria mondiale, sintetizza il compito della “Chiesa in uscita” e quello dei missionari, chiamati a “testimoniare la vita che non muore mai, anche nelle situazioni più difficili e nei momenti più bui”. Di qui la perenne validità della della “missio ad gentes”, la missione data alla Chiesa dal Signore risorto di “evangelizzare ogni persona e ogni popolo sino ai confini della terra”. “Oggi più che mai l’umanità, ferita da tante ingiustizie, divisioni e guerre, ha bisogno della Buona Notizia della pace e della salvezza in Cristo”, scrive Francesco, ribadendo che “tutti hanno il diritto di ricevere il Vangelo”: “I cristiani hanno il dovere di annunciarlo senza escludere nessuno, non come chi impone un nuovo obbligo, bensì come chi condivide una gioia, segnala un orizzonte bello, offre un banchetto desiderabile”, si ricorda nel messaggio: “la conversione missionaria rimane l’obiettivo principale che dobbiamo proporci come singoli e come comunità”. “A questo movimento missionario tutti possono contribuire: con la preghiera e l’azione, con offerte di denaro e di sofferenze, con la propria testimonianza”, puntualizza Francesco, secondo il quale “le Pontificie Opere Missionarie lo strumento privilegiato per favorire questa cooperazione missionaria a livello spirituale e materiale. Per questo la raccolta di offerte della Giornata Missionaria Mondiale è dedicata alla Pontificia Opera della Propagazione della Fede”.