Papa Francesco: “da soli non ce la facciamo, ma con Dio tutto è possibile”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Dai nostri fraintendimenti su Dio e dalla violenza che cova dentro di noi, non siamo capaci di liberarci da soli. Senza Dio, senza la sua grazia, non guariamo dal nostro peccato. La sua grazia è la sorgente del nostro cambiamento”. Ad assicurarlo è stato il Papa, nell’omelia dei Vespri celebrati nella basilica di San Paolo fuori le Mura a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. “Da soli non ce la facciamo, ma con Dio tutto è possibile; da soli non ce la facciamo, ma insieme è possibile”, ha ribadito Francesco, secondo il quale “la conversione è chiesta al popolo, ha una dinamica comunitaria, ecclesiale”. “Anche la nostra conversione ecumenica progredisce nella misura in cui ci riconosciamo bisognosi di grazia, bisognosi della stessa misericordia”, la tesi del Papa: “riconoscendoci tutti dipendenti in tutto da Dio, ci sentiremo e saremo davvero, col suo aiuto, una sola cosa”. “In questo cammino di comunione, sono grato che tanti cristiani di varie comunità e tradizioni stiano accompagnando con partecipazione e interesse il percorso sinodale della Chiesa cattolica, che auspico sempre più ecumenico”, l’omaggio di Francesco: “Ma non dimentichiamo che camminare insieme e riconoscerci in comunione gli uni con gli altri nello Spirito Santo comporta un cambiamento, una crescita che può avvenire solo, come scriveva Benedetto XVI, ‘a partire dall’intimo incontro con Dio, un incontro che è diventato comunione di volontà arrivando fino a toccare il sentimento. Allora imparo a guardare quest’altra persona non più soltanto con i miei occhi e con i miei sentimenti, ma secondo la prospettiva di Gesù Cristo. Il suo amico è mio amico’”. Infine, il ringraziamento personale ai rappresentanti del mondo ecumenico, nominati uno per uno.

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