“Vi chiedo di cuore di giungere ad un sincero perdono reciproco, alla riconciliazione, dopo momenti di tensione e difficoltà che avete vissuto nel recente passato”. Lo chiede il Papa all’Ordine di Malta, nel messaggio inviato ai partecipanti al Capitolo generale. “La carità del perdono sia lo stile di vita che vi contraddistingue”, prosegue Francesco, secondo il quale “il saper perdonare è indice della libertà, della generosità del cuore, della capacità di amore incondizionato; è espressione di un cuore misericordioso; si traduce in fraternità vissuta, in cordialità manifestata, in reciprocità di sentimenti”. “La mentalità mondana, egoistica e oggi consumistica, è una sfida che, con la vostra esemplarità di vita e le vostre opere di misericordia, siete chiamati ad affrontare, perché è in netto contrasto con il Vangelo”, la consegna del Papa: “Lo fate ad esempio curando i malati e visitando i carcerati. So che in tante parti del mondo voi membri e i vostri Volontari vi dedicate a queste opere. Accompagnate anche coloro che si avvicinano al momento della morte, così delicato, nel passaggio da questa terra alla vita eterna”. “ Senza fede le vostre opere sarebbero solo filantropia”, il monito di Francesco, che elogia l’opera caritativa attuata dall’Ordine di Malta “a Lampedusa, con i migranti scappati dai loro Paesi; come in Ucraina e nei paesi limitrofi, con quanti fuggono dalla guerra; e così in tanti altri luoghi e per tante altre necessità”. All’Ordine di Malta il Papa raccomanda infine la nuova Carta Costituzionale e il nuovo Codice Melitense, su cui “tutto l’Ordine è chiamato adesso a riflettere attentamente e scrupolosamente”. “Rinsaldate fermamente la vostra unità, altrimenti non sarete credibili nelle vostre opere”, l’invito: “I conflitti e le contrapposizioni danneggiano la vostra missione. La brama di potere e gli altri attaccamenti mondani allontanano da Cristo, sono tentazioni da respingere”.