“Perché la lebbra distrugge ancora molte vite? Perché è una malattia dimenticata. Non dimentichiamo però coloro che soffrono per la lebbra. La lebbra non è vinta! Oltre 200.000 nuovi malati sono scoperti ogni anno nel mondo. Questa cifra, seconda la fondazione Raoul Follereau che opera dal 1968 in 18 Paesi del mondo, è fortemente sottostimata, a causa della diminuzione delle cure e delle attività per la ricerca degli ammalati. Nei Paesi più poveri, la lebbra è in forte ripresa. Non dimentichiamo i malati di lebbra! Questa 70ª Giornata mondiale per i malati di lebbra è una giornata di solidarietà con i malati di tutto il mondo. Un mondo senza lebbra è possibile!”. Lo dichiara Guido Barbera, presidente dell’associazione “Voglio Vivere” e membro del direttivo dell’Unione internazionale Raoul Follereau, in occasione della 70ª Giornata mondiale per i malati di lebbra, che sarà celebrata il 29 gennaio.
In questa 70ª edizione della Giornata, la Fondazione Raoul Follereau è impegnata a contrastare l’emarginazione di cui sono vittime i malati di lebbra e a sviluppare strategie che permettano di contrastare la diffusione del contagio. Le strategie avviate dalla Fondazione per limitare il contagio sono “campagne di prevenzione attraverso il lavoro di equipe di medici itineranti nei villaggi; la prevenzione delle invalidità e la riabilitazione fisica, per ridurre i rischi di paralisi dovute alla lebbra; la sensibilizzazione della popolazione e la formazione preventiva per evitare contagi ed infezioni; il finanziamento della ricerca per l’utilizzo di un vaccino e per nuovi farmaci più efficaci e rapidi nella cura”. Inoltre, vuole raggiungere “6 obiettivi in 4 Paesi”, “per intervenire in maniera globale ed efficace contro la lebbra e l’Ulcera di Buruli”.
Oggi la Fondazione Follereau opera in 4 Paesi dove si concentra il lavoro per migliorare la situazione locale: Benin, Ciad, Costa d’Avorio e Madagascar. Continua Barbera: “Zero contagi, zero handicap, zero discriminazioni. È l’obiettivo comune che ci siamo fissati e, insieme, possiamo raggiungere”.
“Voglio Vivere” onlus è al lavoro per i malati di lebbra da oltre 60 anni.