“Dobbiamo essere consapevoli che l’antisemitismo – fatto di atti di vandalismo contro obiettivi simbolici, messaggi intimidatori, insulti contro esponenti delle comunità ebraiche, scritte murali inneggianti alla Shoah – non soltanto è ancora drammaticamente vitale tanto nel mondo reale quanto in quello virtuale, ma che spesso le stesse persone che istigano all’odio razziale indirizzano le loro condotte criminose contro bambini, donne, Istituzioni. Contrastare l’antisemitismo, insomma, anche coltivando la memoria della Shoah, non significa solo astrattamente difendere i diritti, significa concretamente stigmatizzare e punire dei comportamenti pericolosamente antisociali, per isolarne gli artefici: significa proteggerci tutti”. Lo ha affermato questa mattina il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel suo intervento in apertura del convegno “1938-1945. La persecuzione degli Ebrei in Italia e a Trieste. Documenti per una Storia” svoltosi nella prefettura di Trieste.
“Se è vero che la Shoah continua a rappresentare per il mondo interno l’incarnazione del male assoluto, allora la Giornata della Memoria deve diventare un momento, universale, di rigenerazione della coscienza”, ha osservato il titolare del Viminale, secondo cui “chiunque condivida i principi e i criteri morali su cui l’Italia e l’Europa hanno edificato la propria identità culturale, porta in sé l’Olocausto, poiché è nella memoria del genocidio che si radica, in un debito inesauribile, la nostra libertà”. “La memoria dell’Olocausto – ha aggiunto – deve servire a riconoscerci, deve servire a rintracciare, in una Storia comune alimentata dall’incommensurabile sacrificio dei deportati e degli internati, il principio dell’identità autenticamente democratica su cui abbiamo costruito, e ogni giorno consolidiamo, la nostra appartenenza e la nostra coscienza civile”. “La memoria della Shoah, dunque, non può limitarsi a significare ‘non dimenticare’”, ha ammonito il ministro: “Non dimenticare è solo il primo passo per redigere e continuamente rinnovare il codice di condotta della nostra ‘umanità’, ancora sottoposto a minacce distruttive”. Su gli episodi di antisemitismo, Piantedosi ha assicurato che “l’attenzione su tali fenomeni è massima, a cominciare dalla puntuale e articolata attività di monitoraggio e analisi da parte dell’Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori presso il ministero dell’Interno”.
“Celebriamo la ‘Giornata della Memoria’, profondamente convinti che la capacità di non dimenticare gli orrori del passato debba sempre accompagnarsi alla comprensione delle dinamiche che si sviluppano oggi intorno a noi, nelle comunità in cui viviamo”, ha evidenziato.