“Quali sono le caratteristiche più importanti da curare e rafforzare nel tempo della formazione iniziale, per poter essere davvero dei discepoli-missionari vicini a Dio e ai fratelli? La prima caratteristica che vorrei evidenziare è il coraggio dell’autenticità, il coraggio di essere autentici”. Lo ha affermato questa mattina Papa Francesco ricevendo in udienza la comunità del Pontificio Collegio Urbano “de Propaganda Fide” in occasione del IV centenario della sua fondazione.
“La nostra vicinanza a Dio e ai fratelli – ha spiegato il Santo Padre – si realizza e si rafforza nella misura in cui abbiamo il coraggio di spogliarci delle maschere che indossiamo, magari per apparire perfetti, impeccabili e ossequiosi, o semplicemente migliori”. “Le maschere non servono!”, ha esclamato il Papa, esortando: “Presentiamoci agli altri senza schermi, per quello che siamo, con i nostri limiti e le nostre contraddizioni, vincendo la paura di essere giudicati perché non corrispondiamo a un modello ideale, che spesso esiste solo nella nostra mente”. “Ricordiamoci che si è missionari credibili non per un abito che si indossa o per atteggiamenti esteriori, quanto piuttosto per uno stile di semplicità e di sincerità. Questo è trasparenza”, ha ammonito Francesco, sottolineando che “la credibilità riconosciuta a Gesù dalla gente che lo incontrava (cfr Mc 1,22) veniva dall’armonia che si vedeva in Lui tra ciò che annunciava e ciò che faceva”. “Dunque, per favore, non abbiate paura di mostrarvi per quello che siete, soprattutto a quei fratelli maggiori che la Chiesa vi pone accanto come formatori”, l’invito del Papa, che ha messo in guardia: “A volte può venire la tentazione del formalismo, oppure il fascino del ‘ruolo’, come se questo potesse assicurarvi una piena realizzazione. Non lasciatevi ingannare da queste soluzioni, così a portata di mano, ma false”.