“Il male e l’ingiustizia si esprimono in diversi modi, indossano la maschera violenta della guerra come pure quella dei conflitti che attraversano e impoveriscono la nostra società e le nostre stesse famiglie. Sotto questa cenere rimane viva e forte una domanda di spiritualità e di comunione. Mette alla prova la capacità di noi cristiani di testimoniare il primato del Vangelo e della grazia, a partire dalla disponibilità a purificare e riconciliare la memoria, rispetto a controversie e incomprensioni che ci hanno visti dividerci”. Lo scrive l’arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, mons. Ivan Maffeis, nella sua lettera alla diocesi per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. “Il respiro che questa Settimana intende portare nel nostro cammino di vita – aggiunge – è un richiamo alla conversione di sé per andare verso l’altro, attenti a costruire relazioni sincere e fraterne, ad accoglierci reciprocamente – oltre le definizioni giuridiche – e a unire le nostre voci nella testimonianza della pace. Solo in questo modo sarà possibile condividere la ricchezza delle nostre tradizioni confessionali, tutte partecipi dell’unico corpo di Cristo”. Il presule osserva che “solo imparando a conoscerci, a stimarci e a camminare insieme, possiamo essere segno e strumento perché altri incontrino l’esperienza liberante del Vangelo”. Nel respiro del Consiglio ecumenico delle Chiese cristiane di Perugia sono promosse alcune celebrazioni ecumeniche: sabato 21, alle 18, nella Chiesa della Comunità Ortodossa Romena (via della Viola, 1) e domenica 22, alle 17 presso la Chiesa Valdese (Via Machiavelli, 10). Anche in cattedrale, la Domenica della Parola (22 gennaio, alle 18) avrà questa prospettiva, nella convinzione che “passa dalla fedeltà alla Parola il fondamento dell’unità dei discepoli di Cristo, la via che conduce alla comune professione di fede, la possibilità di lodare e servire in maniera credibile il Signore”.