“Chiediamo al mondo intero di condannare l’orribile crimine di guerra contro l’Ucraina, avvenuto nel Dnipro”. Lo ha detto ieri Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della chiesa greco-cattolica ucraina, nel suo video messaggio quotidiano. “Sembra – dice – che questo sia solo una prova. La Russia sta deliberatamente preparando crimini simili in altre città e villaggi ucraini. Questo crimine contro l’umanità, crimine di guerra, deve essere condannato e gli autori devono essere chiamati per nome”. Si sono intanto concluse le operazioni di ricerca tra le macerie del palazzo colpito. Secondo quanto riporta Shevchuk, il numero definitivo dei morti è di 45 persone, di cui sei bambini. “Il bambino più piccolo, ucciso, aveva solo 11 mesi”. Ad oggi sono ancora disperse 20 persone; 39 persone sono state recuperate vive dalle macerie, tra cui sei bambini. 79 persone sono rimaste ferite, tra cui 16 bambini. L’arcivescovo punta il dito sull’arma utilizzata per questo attacco. Si tratta – dice – di armi destinate a distruggere “intere formazioni navali in mare” e sono quindi “il segno di una nuova svolta nella brutalità di questa guerra”.