Santa Sede: Bambino Gesù, rivive l’archivio video-fotografico dell’ospedale. Pepe (Cast UniNettuno), “opportunità di condivisione del patrimonio”

“Il Cast vuole essere un tramite attraverso il quale archivi audiovisivi come quello dell’Ospedale Bambino Gesù possano trovare un naturale sbocco verso la condivisione del loro prezioso patrimonio documentale”. Lo ha detto Andrea Pepe, del Centro internazionale di ricerca Cast-Catholicism and Audiovisual Studies di Uninettuno, intervenendo stamani alla presentazione del progetto che prevede la rivisitazione e la pubblicazione del materiale storico audio-video dell’ospedale sulla piattaforma del Cast. “Questo processo, a mio avviso, risponde alla ormai generale sollecitazione, espressa in particolar modo nell’ambito degli studi storici, di una gestione delle fonti che permetta di ampliare quanto più possibile lo sguardo d’osservazione, senza però perdere di vista il necessario punto di riferimento archivistico e la specificità dell’istituzione conservatrice”, aggiunge.
Il ricercatore ha presentato i primi due documenti video girati all’interno dell’Ospedale durante la visita ai piccoli pazienti fortemente voluta da Giovanni XXIII nel giorno di Natale del 1958 nell’ambito di due giornate che lo portarono dapprima nei due ospedali romani del Santo Spirito e del Bambino Gesù e il giorno successivo al carcere capitolino di Regina Coeli e che ebbero un grandissimo eco nell’opinione pubblica di quel periodo. Soffermandosi sull’approccio metodologico che muove le ricerche del Cast, Pepe spiega che “i documenti audiovisivi sono sempre la naturale base di partenza per il nostro lavoro. In questo caso, per esempio, abbiamo rinvenuto nell’archivio dell’Ospedale due video su cui sostanzialmente si sapeva ben poco, se non l’evento al quale erano collegati, e, attraverso la collaborazione con altri archivi e cineteche, abbiamo provveduto a inserirli all’interno di una cornice più ampia che potesse arricchire le informazioni a disposizione di chi arriva sulla nostra banca dati”. “La ricerca si è poi estesa al reperimento di altri documenti iconografici e fotografici e delle fonti a stampa, in particolare articoli su quotidiani, riviste e periodici al fine di dare accesso al materiale di approfondimento documentato dalle fonti audiovisive”. L’obiettivo di questo processo così definito è sempre quello di “operare per dare la possibilità agli enti che collaborano con il Centro di ricerca di valorizzare il proprio patrimonio – a volte decisamente poco conosciuto – e allo stesso tempo di inserirlo in un quadro più ampio per farlo interagire con altre realtà”.

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