“La povertà e la mancanza di rispetto per la dignità degli emarginati causano molta sofferenza e scoraggiamento nel nostro tempo; perciò vanno contrastate con processi concertati che promuovano la consapevolezza della radicale fragilità dei nostri contesti ambientali”. Lo ha detto il Papa, ricevendo in udienza una delegazione di monaci buddisti della Cambogia. “È urgente cercare, attraverso il dialogo a tutti i livelli, soluzioni integrate basate sul rispetto della fondamentale interdipendenza tra la famiglia umana e la natura”, la proposta del Papa, che soffermandosi sul tema della “conversione ecologica” ha reso omaggio agli “importanti contributi che, ispirati dalle credenze religiose e dalle tradizioni spirituali, potete offrire al vostro nobile Paese nel suo percorso di guarigione sociale e ricostruzione economica, dopo le crisi socio-politiche degli ultimi decenni”. “Per questo motivo, seguendo il percorso tracciato dai miei predecessori – ha ricordato Francesco – ho continuato a sollecitare la cura per la nostra casa comune, una cura che è anche vocazione al rispetto: rispetto del creato, rispetto del prossimo, rispetto di sé stessi e rispetto nei confronti del Creatore”. Tutto ciò, per il Papa, “non può avvenire senza un cambiamento del cuore, della visione e delle abitudini”.