Si è svolta questa mattina, dopo tre anni di pausa, la processione di San Catello, patrono di Castellammare e compatrono dell’intera arcidiocesi di Sorrento-Castellammare di Stabia. Ha aperto la manifestazione religiosa la Banda musicale Raffaele Viviani di Casola, accompagnata dalle autorità civili e militari, il corteo di religiose, ministranti e sacerdoti. Hanno partecipato gli Scout di Stabia, l’oratorio San Giovanni Bosco, le congreghe, le arciconfraternite, i terz’ordini francescani e gerardini. La processione ha seguito il percorso storico, con partenza dalla concattedrale di Castellammare di Stabia e in direzione Fincantieri.
“Viviamo oggi un momento di preghiera e di festa comune. Qui, in questa storica realtà, ribadiamo la necessità di un lavoro dignitoso rispettoso e possibile per tutti. In questo luogo che da secoli rappresenta un vanto per Castellammare di Stabia, vogliamo guardare al futuro e non sognarlo in modo astratto, ma impegnandoci davanti all’immagine di San Catello che ci accompagna da millenni. Diciamo no al male in tutte le sue forme, diciamo no a chi fa gli interessi solo di alcuni. Diciamo sì alla giustizia, alla libertà e alla pace. Cambiamo la nostra mentalità, basta lamentarsi, l’accettazione silenziosa non va più bene”, ha detto l’arcivescovo di Sorrento-Castellammare di Stabia, mons. Francesco Alfano, quando la statua di San Catello è giunta alla Fincantieri.
La processione è proseguita nel centro antico della città e come di consueto i fedeli si sono fatti trovare pronti agli angoli delle strade per attendere il santo. “Il suono delle campane ci ricorda il bisogno di riprovarci insieme come famiglia unita. Ogni tanto lungo la strada appariva il sole, quella luce c’è anche quando non si vede e può illuminarci la strada per un futuro migliore. Facciamo tutti la nostra parte, la città deve risorgere con l’intercessione del santo patrono e la benedizione di Dio”, ha concluso Alfano.