Il Centro Astalli esprime “profondo cordoglio” per la morte di due uomini senza dimora a Roma. “Nonostante lo sforzo significativo della giunta capitolina di implementare e potenziare il sistema cittadino di accoglienza in favore di persona senza fissa dimora, ancora in troppi rischiano di morire di freddo e di stenti in città – afferma padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli -. È urgente stringere le maglie di una rete sociale per la presa in carico immediata di chi vive all’addiaccio. Le istituzioni pubbliche, in collaborazione con gli enti del Terzo settore, devono presidiare i territori in maniera capillare e mettere in campo soluzioni durature e dignitose per i più fragili. Nelle ultime settimane registriamo un aumento delle persone che si rivolgono ai servizi di bassa soglia del Centro Astalli in cerca di coperte, abiti pesanti per affrontare i rigori dell’inverno in strada. Anche consumare un pasto caldo, fare una doccia al riparo, sono servizi richiesti da tante persone che non hanno un’abitazione. Il 60% delle circa 250 persone che in questi giorni si rivolgono ai servizi di via degli Astalli vive in strada. Si tratta di migranti, perlopiù giovani uomini”.