Giordania: mons. Lalli (nunziatura) a vescovi Hlc, “supportare gli sforzi internazionali per raggiungere pacifica coesistenza tra popoli e fedi in Terra Santa e in Medio Oriente”

(Amman) “La comunità internazionale conosce bene l’affidabilità delle numerose opere di istruzione e caritatevoli portate avanti dalla Chiesa cattolica non solo in questa capitale ma anche nelle più remote periferie della Giordania, in linea con la ‘conversione pastorale’ invocata da Papa Francesco. Il servizio della Chiesa cattolica in Giordania è rivolto alla persona umana e raggiunge tutti, senza badare a status sociale o alla appartenenza religiosa”. Lo ha detto mons. Mauro Lalli, consigliere di nunziatura ad Amman, in Giordania, salutando ieri sera nella capitale giordana i vescovi dell’Holy Land coordination (Hlc), in visita di solidarietà. Nel discorso di saluto il diplomatico vaticano ha menzionato la visita di Papa Francesco, nel 2014, nel Regno hashemita e le sue parole di ringraziamento rivolte alle autorità locali per “la generosa accoglienza di un grande numero di rifugiati palestinesi, iracheni e siriani”; inoltre ha ricordato gli sforzi della famiglia reale hashemita nel campo della coesistenza e della tolleranza tra persone di fedi diverse come il “Messaggio di Amman” (2005), il documento “A common word between us and you” (2007) e la conferenza regionale dedicata ai cristiani nel 2013. “La Giordania, crocevia del Medio Oriente, vicina ad aree di conflitto – ha affermato mons. Lalli – ha costruito un modello di società basato sulla tolleranza e la mutua comprensione senza illusioni ma con sano realismo”. Da qui l’appello alle nazioni rappresentate da ben 22 diplomatici presenti all’incontro a “continuare a sostenere la presenza cristiana in Terra Santa e a promuovere l’azione sociale di tutte le Chiese”. Rivolgendosi poi ai presuli, mons. Lalli ha concluso: “Sono certo che quando tornerete nei vostri Paesi porterete lo spirito della Terra Santa ai vostri fratelli vescovi e alle vostre comunità ma anche a coloro che sono al servizio del bene comune attraverso l’impegno politico affinché continuino a supportare gli sforzi internazionali per raggiungere una pacifica coesistenza tra popoli e fedi in Terra Santa e in Medio Oriente”.

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