“Ciascuno di noi sia promotore dell’unità”, ha invitato il vescovo romano-cattolico László Böcskei, nell’aprire domenica, 15 gennaio, a Oradea, nell’ovest della Romania, la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. L’incontro ecumenico si è svolto nella chiesa romano-cattolica san Ladislao, che nel 2023 festeggia trecento anni di esistenza e che nel 1964 è stata salvata dalla distruzione grazie all’unità dei cristiani. Si era durante il regime di Ceausescu, quando le autorità civili avevano deciso di demolire la chiesa per nuovi piani urbanistici, ma i cittadini, di varie etnie e credenze, hanno fatto una catena umana intorno all’edificio. “I nostri antenati hanno trovato una nuova risorsa nella loro fede. Questo dovrebbe rafforzare anche noi ad avvicinarci gli uni agli altri e conservare i valori cristiani”, ha detto mons. Böcskei. Alla preghiera partecipano romano e greco-cattolici, protestanti, neoprotestanti ed ebrei messianici e sabato, 21 gennaio, il liceo riformato della città ospiterà una preghiera dei giovani. La colletta raccolta in questi giorni sarà consegnata all’associazione di San Vincenzo di Paoli e destinata alle vittime della guerra in Ucraina. Inoltre, il 20 gennaio, la diocesi di Oradea inaugurerà una mostra fotografica sul tema dell’ecumenismo. Anche nelle altre grandi città della Romania, a Bucarest, Iași, Timișoara, saranno organizzati incontri di preghiera per l’unità dei cristiani, con la partecipazione di cattolici, ortodossi, protestanti e neoprotestanti.