“A causa dell’abbassamento delle temperature si stanno intensificando le gelate, e avvertiamo la mancanza di elettricità. Molte città e villaggi stanno subendo serie interruzioni di corrente che oggi rappresentano una sfida molto grande per noi, per coloro che vivono un po’ più lontano dalla linea del fronte”. Lo dice S.B. Sviatoslav Shevchuk, capo della chiesa greco-cattolica ucraina, nel suo video messaggio diffuso ieri in cui ogni giorno fa “il punto della situazione” nel Paese arrivato al 323° giorno della “grande guerra su vasta scala che l’occupante russo ha portato nella nostra martoriata terra ucraina”. “Anche la giornata di ieri e la notte scorsa – dice l’arcivescovo maggiore dei greco-cattolici ucraini – sono state molto difficili per il nostro stato, per il nostro popolo. Nell’est della nostra patria sta bruciando il cosiddetto “arco di fuoco”: nella regione di Luhansk, dalle città di Svatove, Kreminna, e fino alla regione di Donetsk”. Il pensiero della Chiesa però si rivolge “in modo particolare” ai “difensori della nostra Patria vicino a Soledar, vicino a Bakhmut, vicino ad Avdiivka, dove il nemico continua ad attaccare incessantemente le nostre città e villaggi”. E’ tutta una regione che sta prendendo fuoco. “Di notte i russi hanno di nuovo brutalmente attaccato la città di Zaporizhzhia. I missili hanno colpito le infrastrutture di questa martoriata città. Anche la nostra regione di Kherson si è trovata sotto il fuoco. Circa dodici centri abitati lungo la riva destra del Dnipro sono diventati il bersaglio dell’artiglieria russa. Ancora una volta il nemico ha attaccato la nostra regione di Kharkiv, la regione di Sumy e la regione di Chernihiv”. “Ma, nonostante questi momenti tragici – conclude Sua Beatitudine -, nonostante dover piangere ogni giorno i nuovi morti, preghiamo per la liberazione dei nostri prigionieri, ci prendiamo cura del recupero e della guarigione dei nostri feriti, ringraziamo oggi Dio e le Forze Armate di Ucraina per essere vivi. Oggi testimoniamo al mondo intero che l’Ucraina resiste! L’Ucraina combatte! L’Ucraina prega!”.