Perù: altra vittima a Cuzco. Onu invita governo a “rispetto dei diritti umani”. La solidarietà della Chiesa del Paraguay

Continuano le proteste in Perù, soprattutto nelle regioni meridionali di Cuzco, Puno e Arequipa. Si registra un’altra persona morta negli scontri tra i manifestanti (che cercavano di riprendere il controllo dell’aeroporto) e la polizia, a Cuzco. L’uomo è stato ucciso da un colpo d’arma da fuoco. Come già accaduto per le 17 persone morte lunedì scorso a Juliaca, nella regione di Puno. Circostanze che fanno pensare ad abusi nella repressione messa in atto dalle forze di polizia. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres “segue con preoccupazione la situazione in Perù ed è profondamente scioccato dal numero di morti registrati nel contesto delle proteste” che si stanno verificando nel Paese, ha assicurato questo mercoledì il suo portavoce Stephan Dujarric, durante la conferenza stampa quotidiana tenutasi nella sede dell’organizzazione, a New York. Guterres “esorta le autorità a garantire il rispetto dei diritti umani e ad assicurare che venga condotta un’indagine diligente, indipendente, imparziale e trasparente sulle accuse di uso eccessivo della forza e violazioni dei diritti umani”, ha affermato Dujarric. Il segretario generale dell’Onu sottolinea inoltre che le manifestazioni devono svolgersi pacificamente, nel rispetto della vita e della proprietà pubblica e privata.
Il portavoce delle Nazioni Unite ha così rafforzato la dichiarazione che il Sistema delle Nazioni Unite in Perù aveva fatto poco prima: le agenzie, fondi e programmi dell’Onu nel Paese sudamericano “deplorano profondamente” la perdita di vite umane nel contesto delle proteste sociali che si stanno verificando nel Paese.
La grave situazione in cui versa il Perù a causa della crisi politica e sociale che sta attraversando il Paese ha portato la Conferenza episcopale del Paraguay a emettere un breve comunicato di solidarietà con il popolo peruviano. Nella dichiarazione si legge che “i vescovi del Paraguay sono solidali con il popolo peruviano e si uniscono alla dichiarazione dei vescovi del Perù, che condannano la morte di 17 persone e più di 60 feriti, tra civili e poliziotti, a seguito delle proteste cittadine nella regione di Puno, il 9 gennaio”.

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