Si terrà domani, venerdì 13 gennaio, a Siracusa, l’esposizione straordinaria del simulacro di santa Lucia in occasione della Festa delle reliquie. Il ricordo del terremoto del 1693 – spiegano dall’arcidiocesi – diventa la Festa delle reliquie con il coinvolgimento delle portatrici delle reliquie di santa Lucia. Un momento atteso dai tanti fedeli per chiedere l’intercessione della patrona.
Alle 16.30 è prevista l’apertura della nicchia nella cappella della cattedrale. Subito dopo processione delle portatrici che porteranno all’altare maggiore le reliquie. Seguirà la meditazione di mons. Salvatore Marino, parroco della cattedrale, su Maria e Lucia. Quindi la recita del rosario animato dalle portatrici, la coroncina di santa Lucia e la messa alle 18 che sarà presieduta dall’arcivescovo Francesco Lomanto. La Festa si concluderà con la chiusura della nicchia. “Rappresenta per noi tutti – ha spiegato il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Giuseppe Piccione – anche un modo per ringraziare per come si è svolta la festa”.
La Festa delle reliquie – viene sottolineato – nasce anche nel ricordo dell’anniversario della dedicazione della chiesa cattedrale, che si celebra il 9 gennaio. Come ha ricordato mons. Lomanto nella sua omelia lunedì scorso, la “dedicazione della Chiesa è il segno della nostra consacrazione a Dio. L’uomo è il vero tempio di Dio. Lo spirito umano ha la capacità di aprirsi sempre di più, fino ad accogliere l’infinito, nella misura che l’anima vive l’amore, la carità divina che è preveniente, universale (aperta a tutto e a tutti) e totale”. L’arcivescovo ha anche chiesto che “in ambito pastorale, si promuova sempre più, per i piccoli e per i grandi, per i giovani e per gli adulti, per i gruppi e per le famiglie, nelle parrocchie e nelle associazioni, una catechesi come educazione alla fede, insistendo con l’appello alla conversione e con la proposta della vocazione alla santità come elemento costitutivo della vita della Chiesa e della missione pastorale”. “Doniamo Dio agli uomini, restituiamo loro la fede in Cristo, trasmettiamo la verità del Vangelo. Realizziamo in noi – ha ammonito – il mistero di Dio per comunicarlo agli altri, per offrire al mondo un cammino di rinnovamento e di speranza fondato sul Vangelo”.