Papa Francesco: udienza, “stiamo seduti aspettando che la gente venga o sappiamo alzarci?”, “non è cristiano dire: ‘che vengano, io sono qui'”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La prima cosa che fa Gesù è staccare Matteo dal potere: dallo stare seduto a ricevere gli altri lo pone in movimento verso gli altri; gli fa lasciare una posizione di supremazia per metterlo alla pari con i fratelli e aprirgli gli orizzonti del servizio”. Lo ha spiegato il Papa, commentando la chiamata di Matteo, nella prima catechesi pronunciata in Aula Paolo VI, per l’udienza generale, e dedicata  alla “passione per l’evangelizzazione”, cioè lo zelo apostolico. “Questo fa Cristo e questo è fondamentale per i cristiani”, ha proseguito Francesco: “Noi discepoli di Gesù, noi Chiesa, stiamo seduti aspettando che la gente venga o sappiamo alzarci, metterci in cammino con gli altri, cercare gli altri?”. “È una posizione non cristiana dire: ‘che vengano, io sono qui’”, ha commentato a braccio: “Vai tu a cercarli, fai tu il primo passo”. “Tutto inizia dallo sguardo di Gesù”, ha osservato Francesco a proposito della chiamata di Matteo. “Matteo era seduto al banco delle imposte; Gesù gli disse: ‘Seguimi’. Ed egli ‘si alzò e lo seguì’”, ha proseguito il Papa: “Notiamo che il testo sottolinea che ‘si alzò’. Perché è tanto importante questo dettaglio? Perché a quei tempi chi era seduto aveva autorità sugli altri, che stavano in piedi davanti a lui per ascoltarlo o, come in quel caso, per pagare il tributo. Chi stava seduto, insomma, aveva potere”.

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