(Bruxelles) “A distanza di un anno, la pena per la perdita precoce di David Sassoli non si è certo attenuata, specialmente nei suoi cari, negli amici e in quelli che gli hanno voluto bene, in quanti lo hanno conosciuto e hanno avuto il privilegio di lavorare fianco a fianco con lui nelle istituzioni europee. A tutti, celebrarne l’anniversario consente uno sguardo sulla sua figura destinata – ora lo vediamo più chiaramente – a lasciare un’impressione profonda e una traccia duratura nelle persone e nelle istituzioni nelle quali ha operato con spirito di servizio”.
Mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina e primo vicepresidente Comece, avrebbe dovuto presiedere la messa celebrata questa sera nella chiesa del Sablon, a Bruxelles, nell’anniversario della morte di Sassoli. Una indisposizione ha bloccato Crociata in Italia e la sua omelia è stata letta da don Claudio Visconti, concelebrante, responsabile della comunità cattolica italiana a Bruxelles. “C’è un tratto che merita di essere messo in risalto, tra quelli che altri potrebbero richiamare; un tratto che lasciava il segno negli incontri personali e nell’immagine complessiva della sua presenza. Egli trasmetteva, infatti, un senso di fervore in ciò che faceva – ha scritto Crociata nell’omelia – e in ciò che diceva, come se qualcosa bruciasse dentro di lui, una fiamma che ardeva di passione e di interesse per ciò di cui si occupava e di cui parlava, qualunque fosse l’occasione in cui ciò si manifestava”.
Secondo il vescovo “l’impegno politico è di natura sua caratterizzato da un esercizio costante della razionalità critica e del calcolo; Sassoli mostrava con tutta evidenza una sintesi mirabile tra questa capacità e le motivazioni, vorrei dire ideali e morali, secondo cui lo esercitava. In questo colgo un tratto caratterizzante la personalità di David Sassoli”.