(Bruxelles) “Due cose desidero sottolineare di quanto rimane della testimonianza viva di David Sassoli, la cui presenza si prolunga in qualche modo tra noi, come questa celebrazione plasticamente attesta”, ha proseguito mons. Mariano Crociata nell’omelia preparata per la messa celebrata questa sera a Bruxelles nell’anniversario della morte del presidente del Parlamento europeo. “La prima dice che il fattore decisivo di ogni costruzione sociale e di ogni istituzione rimane la persona e la sua qualità umana, culturale, morale, spirituale. Sono imprescindibili le competenze e le strutture organizzative, ma senza persone di qualità risulta difficile valorizzarle e vederle funzionare”. “La seconda cosa che va sottolineata riguarda proprio l’ardore che ha animato la sua persona e il suo servizio. Questo purtroppo sembra un tempo segnato da aridità, da freddezza, talora anche da indifferenza, da passioni tristi direbbe qualcuno; e certo non mancano ragioni se le cose stanno andando per tale verso. Nondimeno dobbiamo avvertire il bisogno di un sussulto di vita e di coraggio, di voglia e di slancio. Io credo che ciò che animava David Sassoli era una visione e una speranza conseguente, grazie alla quale quella visione veniva alimentata, animata, cercata dentro e attraverso ogni passo, ogni gesto, ogni parola, proteso come egli era a creare sempre unità e a stabilire un approccio improntato all’apertura”.
“Senza quell’entusiasmo e quella convinzione, che scaturiscono dalla fiducia – e quindi anche dal desiderio e dalla volontà – di vedere fiorire un nuovo futuro europeo nell’unione dei popoli e delle nazioni, come faremo ad attraversare questo tempo inquieto e minaccioso? Dobbiamo aiutarci a guardare, oltre gli ostacoli e le previsioni immediate, a un disegno di Unione più forte e solidale, per i suoi popoli e per quegli altri che attendono da essa un riferimento e un sostegno. La figura di David Sassoli potrà accompagnare come poche altre il nostro cammino su questa via di futuro”.