“La Repubblica è stata offesa, il popolo brasiliano è stato offeso. Non è così che si costruisce una nazione più umana, libera e sovrana”. Ad affermarlo, in un video, da Roma, pubblicato sui profili social dell’arcidiocesi, è l’arcivescovo di Brasilia, il card. Paulo Cezar Costa, in riferimento all’assalto di domenica scorsa alle sedi delle principali Istituzioni democratiche brasiliane. Il porporato ha spiegato di essere stato raggiunto dalle notizie su quanto stava avvenendo a Brasilia mentre si apprestava a fare ritorno nella capitale, dopo aver partecipato al funerale di Benedetto XVI ed essersi trattenuto qualche giorno a Roma.
“Le norme valgono per tutti- ha proseguito l’arcivescovo – e la Costituzione è per tutti. Questo è il tempo di pacificare il Brasile”, promuovendo la cultura del dialogo e dell’amicizia sociale, come afferma Papa Francesco nella “Fratelli tutti”. Il card. Cezar Costa ha sottolineato che coloro che, dopo le dovute indagini legali, vengono riconosciuti colpevoli devono rispondere delle loro azioni. Ha altresì fatto presente, in riferimento alle circa 1.500 persone arrestate, che ognuno a diritto a essere trattato in modo umano e che la Chiesa sta facendo la sua parte, adempiendo al mandato evangelico.
Nella giornata di ieri, infatti, la Chiesa di Brasilia, attraverso il vicario episcopale per la Promozione umana e le Opere sociali, frei Rogério Soares, è stata presente nella sede dell’Accademia federale di Polizia, per visitare le persone che vi sono detenute. Il sacerdote si è intrattenuto per quattro ore, ha ascoltato i presenti, ha portato una parola di conforto e ha assicurato le preghiere dell’arcivescovo. “Molte persone – ha rivelato attraverso i social dell’arcidiocesi – sono scosse e in apprensione, altre sono fiduciose nella loro innocenza. Oggi hanno ricevuto cibo regolare. E tutti gli avvocati hanno libero accesso al locale. Ho potuto recitare preghiere e preghiere con tutti. Stiamo facendo la nostra parte per essere presenti”.