“Fare memoria di quella prima pietra significa dunque sentirsi richiamati alla nostra vocazione di essere un edificio vivente che mostra l’immagine di Cristo agli uomini lungo i secoli. Sentirsi al servizio di questo mistero è missione dell’Opera di Santa Maria del Fiore”. Lo ha detto l’arcivescovo di Firenze, il card. Giuseppe Betori, nell’omelia della messa che ha presieduto stamani nel duomo per la Festività della Natività di Maria e anniversario della Fondazione dell’Opera di Santa Maria del Fiore.
In un passaggio dell’omelia l’arcivescovo ha sottolineato il valore e il compito affidato all’Opera: “Sentirsi al servizio, di Cristo anzitutto e del suo mistero, della sua visibilità agli altri, nella linea della bellezza ma anche in quella della lode e dell’accoglienza. Al servizio della Chiesa, alla cui missione di annuncio del Vangelo si collabora mediante l’attenta custodia del patrimonio di cose, di consuetudini, di ideali che ci sono stati consegnati da chi ci ha preceduto. Al servizio dell’umanità che, provenendo da ogni dove deve poter qui incontrare un’esperienza di mistero e di verità, cioè di Dio. Al servizio di questa città, che nella sua cattedrale riconosce l’immagine perfetta di sé e ne va fiera nel mondo”.
Il cardinale ha ribadito, inoltre, che “essere custodi di questa meraviglia di architettura e di arte significa salvaguardare e promuovere non solo e non tanto il godimento della perfezione estetica di un edificio, ma offrirne a chi vi entra il significato di fede che lo creò e che ne guidò fin le linee del suo disegno: essere un omaggio a Maria per accogliere da lei il dono di Gesù, il suo fiore. È il compito che è affidato a voi dell’Opera di Santa Maria del Fiore, e per il quale la Chiesa fiorentina e la città tutta vi sono grati”.