L’aumento della povertà tra i minori in Italia mette a rischio i percorsi educativi. Già prima del conflitto in Ucraina, nel 2021, la povertà assoluta riguardava 1 milione e 382mila minori nel nostro Paese, il 14,2%, in crescita rispetto al 2020 (13,5%). Le conseguenze della crisi energetica e dell’impennata dell’inflazione, che ha un impatto maggiore sulle famiglie meno abbienti e con minore capacità di spesa (+9,8%, contro il +6,1% delle famiglie con livelli di spesa più elevati), “sono una grave minaccia e potrebbero sospingere rapidamente un numero ancora maggiore di minori nella povertà”. E’ l’allarme lanciato oggi da Save the children nel nuovo rapporto “Alla ricerca del tempo perduto – Un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana”. A partire dal collegamento tra povertà materiale e educativa in Italia, il rapporto analizza alcuni deficit strutturali del sistema scolastico a livello nazionale e locale, in termini di spazi, servizi e tempi educativi, come mensa e tempo pieno, palestra e agibilità delle scuole. Alla vigilia dell’elezione di un nuovo Parlamento e della formazione di un nuovo governo, Save the children chiede di ridurre le disparità che causano dispersione scolastica e di “investire sul rilancio della scuola” arrivando almeno al 5% del Pil, ossia 93 miliardi contro i circa 71 stanziati nel 2020. A questo proposito lancia oggi una campagna social insieme a TikTok e la content factory Mambo, con la collaborazione di due insegnanti (Matteo Nesti e Sara Bucefalo) e due studenti (Alessandro Roma-no e Diego Fusina), per sensibilizzare sull’importanza di credere nella scuola e nel suo ruolo fondamentale nelle vite di bambini e adolescenti.