La tavola rotonda “Dialogo tra fedi, da una prospettiva femminile” ha aperto al Lido di Venezia l’edizione numero 25, densa di contenuti. Svelato il programma dal 14 al 21 settembre: “Religion Today” porterà in Trentino 42 film in concorso da 23 paesi diversi, con 11 anteprime nazionali, 4 anteprime europee e 1 internazionale. Oltre 50 ospiti da tutto il mondo con le Women of Faith for Peace. E in più 3 mostre, 3 concerti, 10 dibattiti, 10 masterclass per giovani talenti. In apertura – si legge in una nota – la tavola rotonda “Dialogue between faith seen from a female prospective” è stata condotta da 3 donne che sono vero simbolo di dialogo interculturale e religioso. “Dare avvio al Religion Today durante la Mostra del Cinema di Venezia – ha esordito Lia Beltrami, fondatrice del Festival e del movimento Donne di Fede per la Pace, – rappresenta un momento importante di unione tra il cinema e il dialogo tra fedi, religioni e culture. In 25 anni abbiamo sempre cercato di lavorare come faro della ‘diplomazia culturale’, creando ponti, relazioni, diffondendo film di alto valore. Ci è parso importante vivere questo 25° puntando sulla dimensione del dialogo, come caratteristica portante del festival lo facciamo a Venezia con un dibattito sul ruolo delle donne di fede nella costruzione della pace. Oggi più che mai dobbiamo tornare a riempire la parola pace del suo significato”. “Senza l’arte, senza il cinema non ci puo’ essere la pace” Per Azza Karam, appartenente alla comunità musulmana, le arti devono dialogare insieme, con la fede come direzione. “Spiritualità ed arte rappresentano un fulcro per incontro e confronto, in particolare davanti alla bellezza delle differenze.” ha sottolineato. Con la loro forza generatrice, le donne hanno un ruolo chiave in tutto questo. Anita Evelyn Stokes Hayford ha quindi ricordato il cammino esemplare delle Donne di Fede per la Pace: leader in 5 comunità religiose tra Israele e Palestina che da nemiche sono divenute sorelle rompendo i muri del pregiudizio e trovando nuovi modi di costruire un vero dialogo nella vita quotidiana, in zone in conflitto così come in Paesi che vivono situazioni di tensione. Decretato il vincitore del premio speciale “Religions for Peace International“, organizzazione di comunità religiose mondiali con oltre 90 consigli nazionali e sede a NYC che da più di 50 anni si impegna a dare risposte multi-religiose efficaci ai problemi urgenti del mondo. A consegnarlo sul palco il presidente dell’Associazione BiancoNero Alberto Beltrami con il direttore artistico di Religion Today Film Festival Andrea Morghen. Il riconoscimento ha premiato il film che più di tutti ha colto lo spirito del dialogo interreligioso, tra le 6 pellicole selezionate dalla giuria internazionale composta da Eda Molla Chousein membro del Comitato Esecutivo e coordinatrice della rete interreligiosa dei giovani presso Religions for Peace UK; Christian Kazadi Lupemba presidente della rete giovanile di Religions for Peace nella Repubblica Democratica del Congo; Mamta Shaha pspecialista segretaria del Gujarati Semaj di NYC coinvolta nella Federation of Jain Association in Nord America. Ad aggiudiarsi il premio è “Dead Sea Guardians” di Ido Glass e Yoav Kleinman, documentario che incrocia le storie di 3 ragazzi, un palestinese, giordano e israeliano, che decidono di unire le forze per andare oltre ai conflitti dei loro paesi e lottare per salvare il Mar Morto.