Festival della Missione: padre Zanotelli, “l’islam non è violento, la religione copre solo la rabbia per la povertà”

Rifugiati climatici, lotta alla povertà, migrazioni interne e scarsità di acqua: su questi temi si sono confrontati alcuni missionari invitati a uno dei panel che animano il secondo giorno di Festival della Missione a Milano. “Nel Sahel il problema centrale è quello climatico: in questa zona sta saltando il clima – ha messo in guardia il comboniano padre Alex Zanotelli –. Non potendo coltivare la terra, l’unica cosa che rimane è scappare”. I migranti dunque, sono “climatici”, spiega il missionario. L’estrema povertà del Sahel, tra Niger, Mali e Burkina, “genera rabbia e malcontento” e la rabbia della gente lascia spazio alla violenza dei gruppi jihadisti che prendono il potere. “Toglietevi dalla testa il fatto che l’islam sia per sua natura violento – ha poi argomentato Zanotelli –. La religione copre solo la rabbia per la povertà e così diventa un pericolo enorme. Ma in un sistema profondamente ingiusto è mai possibile che come cristiani non siamo presenti?”.
Suor Annamaria Panza, missionaria dell’immacolata in Bangladesh ha spiegato il dramma dei giovani che pur studiando, non trovano lavoro e sono costretti a trasferirsi nelle periferie delle grandi città. “Molti ragazzi finiscono la scuola, vogliono far fortuna in città ma non riescono a migliorare come vorrebbero. Chi emigra deve mantenere tutta la famiglia, hanno grosse responsabilità”.

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