“Lavoreremo con la Dottrina della Fede ma rimaniamo autonomi”. Così il card. Sean Patrick O’ Malley, su Vatican news, illustra il nuovo assetto della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, da lui presieduta e da oggi ampliata per volere dal Papa con dieci nuovi membri. “I membri sono indipendenti, sono laici, la metà sono donne, non siamo impiegati della Curia, sono sicuro che continueranno a esprimersi liberamente”, dice l’arcivescovo di Boston a proposito delle novità introdotte dalla Praedicate evangelium: “Credo sia importante lavorare insieme alla Dottrina della Fede che è il Dicastero deputato ad affrontare i casi di abusi. Noi non agiamo nei casi individuali, la nostra responsabilità è promuovere la cultura del safeguarding, studiare i protocolli, trasmettere insegnamenti ai leader della Chiesa. Nel Dicastero della Dottrina della Fede abbiamo l’opportunità di portare a un atteggiamento pastorale al loro lavoro così importante. E anche per noi significa capire meglio la problematica dei casi di abusi nel mondo che arrivano al Tribunale”. “Gli abusi sessuali hanno fatto tanti danni”, ribadisce il porporato: ”nelle vittime, nelle famiglie, nelle diocesi, nel clero. Per molto tempo questo male è rimasto nascosto. Adesso la Chiesa vuole reagire e curare, portare luce nel buio. Il Papa dall’inizio del pontificato ha fatto della sicurezza dei minori una priorità. La Commissione è una delle prime cose che ha fatto per realizzare questo obiettivo”. Riguardo ai dati sugli abusi, O’ Malley fa notare che “tutti gli anni viene eseguito uno studio da una commissione nazionale e vediamo che i numeri sono diminuiti. Certo, anche un solo unico caso è una tragedia… Però vediamo che i casi sono molto meno”.