“Servire e aiutare le chiese locali a promuovere lo sviluppo umano integrale”. Così il card. Michael Czerny, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha sintetizzato il compito del suo Dicastero, che alla luce della “Praedicate evangelium” di Papa Francesco si è dato un nuovo assetto e una nuova articolazione interna. Ad illustrarli, durante la conferenza stampa in Sala stampa vaticana, è stata suor Alessandra Smerilli, segretaria del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, spiegando che “il punto di partenza è l’ascolto, pe4r comprendere le sfide e i bisogni dell’ampio spettro che la nuova Costituzione voluta da Papa Francesco ci assegna: tutte le questioni sociali, compresa la questione della nostra casa comune”. Ci sono, però, “questioni specifiche che non rientrano nelle caselline, e sono legate agli ‘eccetera'”, ha fatto notare la religiosa soffermandosi sull’impegno del Dicastero ad “accogliere subito le emergenze e dare ad esse una risposta”, come è accaduto ad esempio per la Commissione Covid-19. Dopo le indicazioni della “Praedicate evangelium”, ha reso noto suor Smerilli, il Dicastero è ora organizzato in tre sezioni principali: ascolto e dialogo, ricerca e riflessione, e comunicazione e restituzione. La prima sezione, ascolto e dialogo, “è un ponte con le Chiese locali e con i vari ministri che all’interno di essere promuovono lo sviluppo”. Tutto ciò che passa in questa sezione, ha spiegato la religiosa, confluisce nella seconda sezione, ricerca e riflessione, “che cerca risposte alle sfide facendo ricorso alle discipline scientifiche correlate ad esse e alla dottrina sociale della Chiesa”. Infine, c’è al terza sezione, denominata comunicazione e restituzione, che si propone come obiettivo quello di “far diventare la ricerca e la riflessione proposte concrete, documenti da restituire alle comunità e da condividere attraverso una comunicazione fatta di ascolto”. A supporto delle tre sezioni, un’area amministrativa e una segreteria, cui si affianca un gruppo di valutazione e di progettazione, “per dare dinamicità al flusso continuo che emerge dal lavoro delle tre sezioni, affinché non rimangano solo parole”.