“Il bene e il male esistono e agiscono nella storia dell’uomo e l’uomo deve decidere da che parte stare. Aiutiamo i giovani a fare loro il valore della legalità perché si sforzino di costruire una società basata su rapporti reciproci di buono spessore”: lo ha detto il vescovo di Grosseto, mons. Giovanni Roncari durante la messa celebrata oggi nella festa degli arcangeli Gabriele, Raffaele e Michele, quest’ultimo patrono della Polizia, rappresentata nell’occasione dal questore Antonio Mannoni. Legalità da insegnare, praticare, trasmettere, secondo il presule che, traendo spunto da un passaggio del documento conciliare Gaudium et spes, ha richiamato il valore della legalità come uno degli elementi essenziali per la costruzione della società. “Voi – ha detto rivolgendosi alle donne e agli uomini della Polizia presenti – ne siete i rappresentanti e i custodi. La legalità da sola non basta, ma serve. Ci possono essere, certo, anche leggi contro l’uomo, ma in quel caso la coscienza sociale, la coscienza individuale, la cultura e per i cristiani la fede devono far alzare la voce. Tuttavia la legge come tale serve alla convivenza, serve a tutelare i diritti di ciascuno, ma anche i doveri. Auguriamoci di saperlo insegnare alle nuove generazioni; auguriamoci di saperlo insegnare con l’esempio, ma anche con le parole ai nostri figli e nipoti perché si sforzino di costruire una società basata sui rapporti reciproci alti, di buono spessore, di validità umana e spirituale e di non abbandonarsi a chi grida di più, a chi ha le armi in mano, a chi ha la prepotenza sociale individuale e soprattutto della coscienza”. Da qui l’appello ad aprire sempre di più i luoghi della legalità, compresa la questura, ai ragazzi, alle scolaresche “perché imparino la convivenza civile, che non toglie la dialettica dei rapporti e delle idee, anzi la sostiene, nel rispetto di se stessi e degli altri”.