Nell’esarcato greco-cattolico di Donetsk, la Chiesa della Natività della Santissima Theotokos nel villaggio di Verkhnokamyanske, è stata gravemente danneggiata durante i bombardamenti russi. Secondo quanto riporta il servizio stampa dell’esarcato, a seguito di un proiettile che ha colpito la chiesa, una delle cupole è andata distrutta. L’interno e la facciata della chiesa sono stati parzialmente distrutti, molti danni nell’area circostante ed è andata distrutta anche la croce che si trovava nel cortile della parrocchia. La chiesa – precisa la diocesi in una nota diffusa ieri – si trova a Verkhnokamyanske, un villaggio in prima linea sul fronte dove “infuriano le battaglie”. La chiesa cattolica è purtroppo solo l’ultima di una lunga serie di luoghi di culto danneggiati e completamente distrutti a causa della guerra. Secondo il Servizio statale dell’Ucraina per gli affari etnici e la libertà di coscienza (Dess), dal 24 febbraio al 20 settembre 2022, almeno 270 edifici religiosi in almeno 14 regioni dell’Ucraina sono stati completamente distrutti o hanno subito distruzioni di varia entità a seguito dell’attacco armato della Federazione Russa: chiese, moschee, sinagoghe, Sale del Regno, edifici educativi e amministrativi delle comunità religiose dell’Ucraina. 5 dei 270 edifici danneggiati dall’attacco russo sono musulmani, 5 ebrei e i restanti 260 cristiani. 30 appartengono a comunità protestanti, 21 alla Chiesa ortodossa ucraina (OCU), quattro alla Chiesa cattolica latina (RCC), tre alla Chiesa greco-cattolica ucraina (UGCC). 66 edifici appartengono a comunità di testimoni di Geova. Il 52% (136 oggetti) dei 260 edifici cristiani danneggiati, completamente o parzialmente distrutti a seguito dell’attacco russo, appartengono alla Chiesa ortodossa ucraina (UOC). Il maggior numero di edifici religiosi distrutti nelle regioni di Donetsk (67) e Luhansk (58) seguite dalle regioni di Kiev (43) e Kharkiv (35).