Alla vigilia delle elezioni in Bosznia-Erzegovina che si terranno il 2 ottobre, la Conferenza episcopale del Paese ha ricordato in un suo comunicato che “nello spirito della dottrina sociale della Chiesa, i vescovi invitano tutti ad essere responsabili nei confronti della società”. In questo senso – si legge – “vengono incoraggiati la prudenza e la pace in questo periodo prima delle elezioni e quindi anche la partecipazione responsabile al voto, nonché la tempestiva registrazione per quelli che lo devono fare”. Sempre riguardo le elezioni generali in Bosnia-Erzegovina si è pronunciato anche il Consiglio permanente della Conferenza episcopale, per “invitare tutti i fedeli cattolici, di essere responsabili nei confronti della società in cui vivono e di recarsi alle urne per esprimere il proprio voto, in libertà e secondo la propria coscienza, scegliendo persone e programmi che ritengono conformi agli insegnamenti della Chiesa cattolica”. Inoltre, i vescovi della Bosnia-Erzegovina invitano tutti i cittadini “durante il voto e dopo l’annuncio dei risultati delle elezioni, ad esercitare la propria responsabilità nei confronti della società, rispettando con coerenza i diritti individuali di ogni persona e ogni popolo”. In Bosnia-Erzegovina vivono “tre popoli costitutivi”, definiti così dall’Accordo di Dayton: croati, bosgnacchi e serbi di religione ortodossa. Il 2 ottobre si terranno elezioni politiche e presidenziali mentre la presidenza è composta da tre membri eletti da ogni popolo-un serbo, un bosgnacco e un croato.