Kazakhstan: p. Trezzani (Caritas), “ci chiamano dalla Russia per sapere se possiamo accogliere e ospitare ragazzi in transito per l’Europa”

(Foto ANSA/SIR)

“Ci arrivano in questi giorni messaggi di persone che ci chiamano e ci chiedono se siamo disposti ad accogliere e ospitare ragazzi in fuga dalla Russia. Hanno iniziato ad arrivarci messaggi di questo tipo tre o quattro giorni fa ed ora aumentano. Non sono organismi o enti. Sono, almeno per il momento, singole persone, privati cittadini che chiamano per sapere se possiamo aiutare magari un amico, un figlio che ha deciso di passare per il Kazakhstan per raggiungere da qui, qualche paese in Europa”. È la testimonianza questa mattina di padre Guido Trezzani, direttore di Caritas Kazakhstan, al quale il Sir ha chiesto se nel Paese a confine con la Russia si stanno cominciando a vedere movimenti crescenti di persone che decidono di lasciare il Paese dopo la chiamata alla mobilitazione militare parziale annunciata dal governo. “Fino all’intervento di Putin – spiega il direttore Caritas – i confini erano totalmente aperti al transito senza addirittura controlli. Bisogna però aspettare e vedere se nei prossimi giorni metteranno restrizioni o decideranno di regolare il flusso. Sui voli, ci sono giovani con passaporto russo che fanno pensare ad un transito crescente tra Russia, Kazakhstan verso i paesi europei. È tutto in evoluzione”. Padre Trezzani assicura: “Da parte della Caritas, c’è totale disponibilità ad accogliere. Certo, ci muoveremo nei limiti di quello che possiamo fare, perché a livello di risorse umane e possibilità siamo quelli che siamo. Però la disponibilità c’è. Bisogna capire come muoversi anche per evitare scelte che possono creare problemi e rimanere in linea con il governo. Ma ci stiamo pensando. Stiamo seguendo la situazione per vedere come si evolverà e capire quindi cosa si può fare”.

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