Inizierà a fluire il gas nel nuovo gasdotto baltico, il “Baltic pipe”, dal 1° ottobre prossimo, ma oggi a Goleniów, in Polonia, si è svolta una cerimonia di apertura di una infrastruttura energetica che l’Ue ha sostenuto sia economicamente (con 267 milioni di euro), sia idealmente, perché va nella direzione della diversificazione delle importazioni di gas nell’Europa centro-orientale e negli Stati baltici. Il gasdotto segna una nuova rotta dal Mare del Nord all’Ue e consentirà l’importazione fino a 10 miliardi di metri cubi all’anno di gas dalla Norvegia alla Polonia attraverso la Danimarca e la trasmissione di 3 miliardi di metri cubi all’anno di gas dalla Polonia alla Danimarca. Il gasdotto è di circa 550 chilometri; i lavori sono stati avviati nel 2019. I fondi Ue sono serviti per completare gli studi preparatori (circa 51 milioni di euro) e per contribuire ai costi di costruzione (circa 215 milioni euro). Il gasdotto è parte della “Trans-European Networks for Energy”, il piano europeo di reti trans-europee per l’energia (Ten-E). il Baltic pipeline “è un progetto fondamentale per la sicurezza dell’approvvigionamento nella regione e il risultato di una politica dell’Ue volta a diversificare le fonti di gas”, ha dichiarato la commissaria per l’Energia, Kadri Simson, e, ha continuato, “svolgerà un ruolo prezioso nell’attenuare l’attuale crisi energetica”.