È “di estrema importanza favorire una reciproca conoscenza e comprensione tra saperi scientifici, etica e sfera pubblica. E questo è un compito culturale, che richiede di essere approfondito in modo serio e responsabile”. Lo ha detto mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la vita (Pav), nel suo saluto alla prima conferenza internazionale “Ethics of Engineering Life” che si è aperta questa mattina per iniziativa della Pav, del Nccr Molecular Systems Engineering (Università di Basilea), del Centro di ricerca Eth (Zurigo) e dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma (fino a domani). Le modalità con cui “si elabora il consenso sulla validità delle evidenze empiriche nella comunità scientifica – ha spiegato il presidente Pav – mostra come l’attività della scienza non consiste soltanto in un esercizio della razionalità secondo un metodo rigoroso, ma necessariamente comporta anche una mediazione pratica, che si radica nel terreno della cultura. Questo radicamento nella cultura – intesa come l’insieme delle forme simboliche, teoriche e pratiche, in cui prendono corpo i significati elementari della vita comune – viene spesso trascurato”, ma facendo “ci si dimentica che l’esperienza vissuta della coscienza è il sottofondo implicito di ogni esercizio della ragione, che rimane sempre ancorato alle forme basilari del sentire comune”.
Per mons. Paglia, “l’immersione dell’attività scientifica in una particolare cultura” è “una condizione di partenza imprescindibile” In questo modo “le conoscenze e le pratiche scientifiche” saranno esposte “a uno scrutinio sempre più ampio, in una logica di ‘co-costruzione’ del sapere” che “non solo potrà facilitare una migliore comprensione e accettazione delle scoperte scientifiche, ma anche un orientamento dell’impresa scientifico-tecnologica verso i reali bisogni della società e la dignità delle persone, mitigando la voracità del mercato”. L’auspicio, infine che tutta la comunità scientifica sia “impegnata in un cammino di ricerca che sia di effettivo sostegno per l’intera famiglia umana”.