“Siamo profondamente addolorati nell’apprendere la notizia che ci giunge dai nostri uffici in Medioriente secondo cui diversi bambini sono tra coloro che hanno perso la vita nel naufragio di una barca al largo di Tartus, in Siria, la scorsa notte, provocando decine di vittime, compresi bambini e bambine. I nostri pensieri e le nostre condoglianze vanno alle loro famiglie le cui vite sono state devastate da questa tragedia”: è quanto dichiara Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia commentando l’ennesimo naufragio in Mediterraneo di una barca, partita dal Libano con circa 150 persone tra cui rifugiati libanesi, siriani e palestinesi. “Finora – dice il portavoce – sono stati trovati solo 20 sopravvissuti, mentre altri sono ancora dispersi. Anche se non possiamo ancora confermare il numero di bambini e bambine vittime, abbiamo ricevuto delle prime informazioni secondo cui 10 bambini sono tra coloro che hanno perso la vita. Abbiamo anche ricevuto la notizia che un’altra barca che trasportava 55 migranti è affondata al largo delle coste della Grecia. Tre bambini risultano scomparsi. È una ecatombe”. “Negli ultimi mesi – aggiunge Iacomini – il Libano ha assistito a un aumento di tanti disperati tentativi di trovare sicurezza e vite migliori in altri paesi che hanno purtroppo provocato molti morti. All’inizio di questo mese, tre bambini piccoli sarebbero morti per disidratazione mentre fuggivano con la loro famiglia. Anni di instabilità politica e crisi economica in Libano hanno costretto molti bambini e famiglie in povertà, compromettendone la salute, il benessere e l’istruzione”. “Questa tragedia e quelle che l’hanno preceduta” conclude Iacomini “ci ricordano che bisogna è urgentemente intervenire per impedire che tante famiglie disperate muoiano in mare. Ogni bambina o bambino morto in mare ci mette di fronte alla necessità di proteggere e sostenere i bambini ovunque si trovino ed a trovare soluzioni affinché i bambini e le famiglie si muovano in sicurezza, senza dover rischiare la vita”.