(da Matera) “Non si può adorare Cristo nella messa e combattere una guerra santa, invitando tanti giovani ad arruolarsi”. È il monito di mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera Irsina, a conclusione della processione eucaristica per le vie di Matera, che si è conclusa in piazza San Francesco. “Nel pane eucaristico che stiamo adorando c’è sì il Cristo realmente presente e vivo, ma nudo, spogliato, abbandonato, crocifisso”, ha ricordato il presule: “Di certo questa adorazione deve portarci ad adorarlo e a commuoverci servendo la vita, sempre e comunque: dal suo concepimento al suo morire, rispettando le diverse fasi della stessa vita”. “Ogni momento dell’esistenza ha bisogno di essere accompagnato, sostenuto, liberato dalle tante schiavitù vecchie e nuove”, la tesi del presule: “Non si può adorare Cristo presente nell’Eucaristia sfuggendo quel senso di responsabilità che ci fa sentire pane spezzato e vino versato aiutando la dignità in ogni corpo abusato, violentato, calunniato, additato, ucciso e buttato nelle fosse comuni. Perché il pane si possa gustare e inebriandosi del suo profumo è necessario che nella sua preparazione la pasta sia posseduta dal lievito madre. I cristiani nel mondo siamo chiamati ad essere sale, luce, lievito che fa fermentare ogni cosa”.