(da Matera) Ci saranno anche i giovani della “Casa dei giovani“, alla Messa del Papa di domani. A rivelarcelo è Tina Cardinale, una delle “colonne” di questo centro di accoglienza e di recupero per ragazzi e adulti tossicodipendenti, molti dei quali provenienti dal carcere. “Anche i nostri giovani si sono dati da fare per il Congresso eucaristico”, racconta Tina: “tutto il verde dell’Infiorata allestita nella chiesa di San Francesco è stato raccolto da loro”. La Comunità di Matera nasce nel 1992 in una Masseria storica del territorio lucano, costruita intorno al 1650, sulla strada che collega la città dei Sassi con Altamura, all’interno del paesaggio tipico della Murgia materana. Nella corte interna della Masseria trovano posto la falegnameria e la palestra, mentre attorno al perimetro della Comunità si snoda un rigoglioso giardino con alberi da frutta che fanno da corona all’intera struttura residenziale. Ad accoglierci appena arrivati nello spiazzale antistante alla Comunità, un piccolo campanile che si erge dalle mura perimetrali, per ricordarci che all’interno della masseria c’è una piccola cappella privata affrescata, oggi sede dell’ufficio della direzione. La struttura è accreditata col Servizio sanitario regionale per poter ospitare 14 persone. Antonio La Torre è un ingegnere, e dal modo in cui lui – come Tina – parla degli ospiti della struttura di accoglienza e recupero traspare tutta la carica d’amore e di fiducia nei confronti dei ragazzi, nonostante le ferite, le fragilità e il carico di dolore che si portano addosso. “Se su 30 di loro, dopo tre anni, anche uno solo finisce il percorso, facciamo una grande festa a cui sono invitati anche gli altri ragazzi che prima di loro ce l’anno fatta”, racconta Antonio: “così si forma una comunità che non si interrompe nel tempo”.