I temi dominati nel contributo che la Chiesa cattolica austriaca ha inviato a Roma per il sinodo universale sono quelli che “da decenni occupano la Chiesa cattolica in Austria”, ha spiegato la teologa Regina Polak, membro del comitato di redazione della sintesi: il tema delle donne (incluso il diaconato e il sacerdozio), la partecipazione dei laici, la trasparenza delle nomine episcopali, il clericalismo, i giovani, la morale sessuale. Temi nuovi sono invece la “perdita di rilevanza nella società” e la questione di come la Chiesa affronta le coppie dello stesso sesso e le varie identità sessuali. Sebbene non ci sia la totale unanimità, si registra una “sorprendente omogeneità” rispetto al fatto che chi è coinvolto nella vita della Chiesa “si aspetta riforme su questi temi”. I contributi hanno inoltre insistito molto sulla necessità che il processo sinodale in Austria sia “assolutamente portato avanti”, non come obiettivo fine a se stesso”, ma come strada affinché “la Chiesa possa meglio vivere il suo compito e la sua missione”. Se essenziale è l’impegno sociale e caritativo della Chiesa, non si può prescindere dalla cura della vita comunitaria nelle parrocchie. Tra le richieste: togliere gli ostacoli che impediscono la partecipazione e la trasparenza, incominciando a porre in essere tutti i cambiamenti già possibili a livello di Chiesa locale, tematizzando però le questioni che pertengono ad altri livelli (ordinazione delle donne, celibato dei sacerdoti, morale sessuale).