(da Matera) Un “viaggio del pane”, passando di tavola in tavola, attraverso le tavole della creazione, della casa, dell’altare, della chiesa, della città, del Regno. A proporlo è stato mons. Gianmarco Brusca, vescovo di Mantova, nella prima meditazione del Congresso eucaristico nazionale, dalla cattedrale di Matera”. Nella tradizione di Matera, ha esordito il vescovo, “la preparazione del pane è accompagnata da una ritualità propria: il segno di croce all’inizio, la forma del cuore, i tre angoli invocando la Trinità, i due giri con la pasta per ricordare la doppia natura di Cristo”. Nella liturgia, ha spiegato Brusca, “non si aggiunge niente alla creazione, piuttosto i toglie il velo. Niente nel cosmo è profano, ma tutto può essere profanato e reso volgare. Sulla tavola della creazione non c’è solo il gusto del pane buono; entra anche il retrogusto del pane di sudore che ha il cattivo sapore del lavoro sottopagato, dello sfruttamento minorile, del lavoro insicuro o fatto in condizioni non dignitose”.