(da Matera) “Il mondo, purtroppo, sembra diviso tra chi non ha fame perché ha troppo cibo e chi ha fame perché non ne ha. In virtù di questa perversa situazione, molti sono esclusi dalla società in cui vivono e diventano ben più che sfruttati: diventano avanzi, scarti, rifiuti”. A denunciarlo, sulla scorta di Papa Francesco, è stato mons. Gianmarco Busca, vescovo di Mantova, nella prima meditazione del Congresso eucaristico nazionale, dalla cattedrale di Matera. “Il paradosso dell’abbondanza in cui credevamo di vivere, con la crisi economica di questi ultimi anni – la tesi del vescovo – ha mostrato che la miseria può essere tra di noi e colpire qui, nelle nostre terre, uomini e donne che vivono tra la penuria e la fame, faticando ad avere ciò che è necessario per vivere e dovendo così ricorrere all’aiuto di istituzioni caritative”. “Anche come comunità cristiana – l’invito del presule – impegniamoci in una conversione alimentare, a operare dei mutamenti dei nostri comportamenti verso il cibo: combattiamo gli sprechi, gli eccessi, la pornografia alimentare che esibisce senza ritegno cibi raffinatissimi senza capire che si offende chi non si può permettere neppure la razione minima giornaliera. Fare comunione al pane spezzato non ci può lasciare tranquilli. Una sana inquietudine eucaristica porta i credenti che sono cittadini del mondo globale, nostra casa comune, a denunciare disuguaglianze e ingiustizie, e promuovere piani politici ed economici per riaffermare che i beni della terra sono per tutti”.