Congresso eucaristico nazionale: Busca, “nell’Eucaristia la differenza smette di essere fonte di divisione e diventa buona”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“La liturgia è un’esperienza sensoriale”, perché per il cristiano “la vita è l’incontro tra il cibo e la bocca”. Lo ha spiegato mons. Gianmarco Busca,  vescovo di Mantova, nella prima meditazione del Congresso eucaristico nazionale, dalla cattedrale di Matera. “Mangio, dunque sono: sono parte del Signore”, ha detto il vescovo a proposito della tavola dell’altare: “E Gustando conosco. Quando la bocca gusta il cibo, ogni dubbio scompare! L’uomo si nutre, l’uomo umano sa mangiare, il credente sa gustare”. “Mangiando la sua carne, Cristo diventa la vita di tutti, ci assume in sé, come un centro nel quale le linee convergono, non restiamo estranei o nemici gli uni verso gli altri”, ha assicurato il presule: “L’Eucaristia fa la chiesa perché genera una gamma di relazioni di cui la comunità vive: relazioni filiali, fraterne e sororali, paterne e materne, relazioni sacerdotali verso il creato. Dio comunica sé stesso a noi e noi entriamo in comunione con lui; nello stesso tempo coloro che partecipano al sacramento entrano in comunione gli uni con gli altri e la creazione entra, attraverso l’uomo, in comunione con Dio”. “Il gusto profondo del pane è gusto delle relazioni ma anche il gusto della nostra originale personalità”, ha spiegato Busca, secondo il quale “è falsa l’alternativa tra vivere per la comunione e perdere sé stessi oppure vivere per sé, una sorta di autoaffermazione di sé. L’Eucaristia santifica l’unità, ma santifica anche la vocazione originale a diventare ciò che Dio vuole che io sia, ciò che egli ha amato in me da tutta l’eternità. La chiesa è sì un corpo, ma formato dalla sinfonia di personalità differenti, originali e uniche. Nell’Eucaristia la differenza smette di essere fonte di divisione e diventa buona”.

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