“Ucraina, storie di resistenza”. Ha aperto oggi i battenti a Roma la mostra fotografica organizzata dall’Ambasciata degli Stati uniti, in collaborazione con l’Istituto centrale per il catalogo e la documentazione (Iccd) e il ministero della Cultura. All’evento di presentazione hanno preso parte l’incaricato d’affari ad interim dell’Ambasciata degli Stati uniti, Shawn Crowley, l’ambasciatore ucraino in Italia, Yaroslav Melnyk; il direttore dell’Iccd, Carlo Birrozzi, – Ministry Rep – e i fotoreporter Arianna Arcara e Mihail Palinchak, le cui opere sono al centro dell’esposizione.
La mostra – che rimane aperta fino al 10 ottobre presso l’Iccd (via di San Michele 18), l’Istituto che detiene la più vasta collezione di fotografia storica e contemporanea del ministero della Cultura – rappresenta un importante contributo al dibattito nella società civile e apre una riflessione sulle cause e le conseguenze della guerra in corso. Le 46 foto esposte raccontano la resilienza del popolo ucraino che ha scelto di rispondere alla brutalità dell’invasione russa, senza mai arrendersi.
“Il 24 febbraio, primo giorno dell’invasione russa – ha raccontato Arcara –, in studio a Cesura è stato tumulto generale. Sono stata subito travolta dalla necessità di partire verso quei territori che nel 2014 erano stati documentati dal cofondatore di Cesura e fotogiornalista Andy Rocchelli e avevano infine segnato la sua storia; così come quella di tutti noi altri membri del collettivo”. In collegamento dall’Ucraina, Palinchak ha dichiarato: “Non ho mai pensato di diventare un fotografo di guerra e preferisco fotografare la tranquilla vita quotidiana del mio Paese facendo street photography, ma quando la guerra è arrivata nel mio Paese, nella mia città natale e persino nelle strade dove vivo come cittadino e come fotografo, non ho avuto altra scelta che documentare ciò che stava accadendo intorno a me”.
La mostra è visitabile dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18 (esclusi festivi). Ingresso libero. Alcune delle opere esposte entreranno a far parte delle collezioni Iccd.