Papa Francesco, tramite il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, ha inviato un telegramma di “solidarietà” a mons. Rubén González, presidente della Conferenza episcopale di Porto Rico, e a mons. Freddy Bretón, presidente della Conferenza episcopale domenicana, dopo che l’uragano Fiona ha attraversato i due Paesi, devastando interi territori.
“Il Santo Padre, profondamente addolorato nell’apprendere delle naturali intemperie che hanno colpito l’isola nelle ultime ore a causa dell’uragano Fiona, rivolge la sua fervente preghiera al Padre misericordioso”, si legge.
Allo stesso modo, il Papa esprime il suo cordoglio per “la perdita di vite umane, nonché per le numerose vittime e danni materiali”, chiedendo “all’intera comunità cristiana e alle persone di buona volontà, di rafforzare la solidarietà per aiutare coloro che sono colpiti da questa calamità”.
In Repubblica Dominicana, dove una persona ha perso la vita, l’Ufficio della Caritas nazionale e le équipe diocesane hanno messo in atto un piano di emergenza per essere in costante comunicazione. 18 province sono state dichiarate in allerta rossa e 14 in allerta gialla. L’uragano, secondo il rapporto della Caritas, ha distrutto 54 abitazioni; le persone evacuate sono 798, e quelle accolte nei 38 centri d’accoglienza sono 723.
A Porto Rico il tifone ha provocato ingenti danni. Inizialmente, oltre un milione di persone sono rimaste senza corrente elettrica. Il servizio è stato ripristinato e sono stati riaperti gli aeroporti, con l’eccezione di quello di Ponce, rimasto inondato. Attualmente, più di 800 persone evacuate si trovano nei circa 40 punti d’accoglienza che sono stati predisposti nell’isola.