“Una crescente crisi dovuta alla malnutrizione sta spingendo milioni di bambini sull’orlo della fame – e se non facciamo di più, questa crisi diventerà una catastrofe”. È l’allarme lanciato oggi da Catherine Russell, direttore generale dell’Unicef. “La situazione è più grave nel Corno d’Africa, nel Sahel e soprattutto in Somalia, dove una siccità storica sta causando tassi di malnutrizione alle stelle – afferma –. Ho potuto constatare questa situazione devastante quando sono stata in missione in Corno d’Africa in aprile e, da allora, le cose non hanno fatto che peggiorare. Stimiamo che in tutta la regione un bambino ogni 60 secondi sia colpito da malnutrizione grave”. Anche le famiglie somale sono sull’orlo della carestia: “Quasi la metà della popolazione al di sotto dei cinque anni – 1,5 milioni di bambini – in Somalia probabilmente soffre già delle forme più gravi di malnutrizione. In Etiopia, ci aspettiamo che il dato superi il milione. Sono numeri senza precedenti.
Sappiamo che alcuni bambini sono già morti. Molti altri sono a rischio imminente. Se non raggiungiamo questi bambini con cibo terapeutico pronto all’uso e cure, c’è la possibilità concreta che negli ultimi mesi di quest’anno i bambini muoiano in proporzioni quasi inimmaginabili”.
L’Unicef ha lanciato un appello per un totale di 1,2 miliardi di dollari per fornire un pacchetto di aiuti per prevenire, individuare e curare la malnutrizione grave nei 15 Paesi più colpiti nel corso del prossimo anno. “La nostra prima e più urgente priorità è soddisfare oggi i bisogni più impellenti dei bambini – dice Russell –. Ma se non facciamo di più per affrontare le cause alla base della malnutrizione, non riusciremo mai a spezzare questi cicli mortali. Ciò significa investimenti duraturi per prevenire la malnutrizione dei bambini nelle prime fasi della vita e su larga scala, e non solo reagire alle crisi”.