Quasi un lavoratore autonomo su quattro (23,6%) nell’Unione europea è a rischio povertà ed esclusione sociale. È Eurostat, l’ufficio europeo di statistica, a diffondere il dato oggi; ma l’aspetto che Eurostat evidenzia tuttavia, è che questa fetta di popolazione rispetto al 2020 è cresciuta di un punto percentuale: era il 22,6% di lavoratori autonomi che nel 2020 rischiava di non farcela. Altro dato che colpisce è che invece la percentuale di persone a rischio povertà o esclusione sociale è diminuita tra i disoccupati (-1,6%), i pensionati (-0,6%) e i lavoratori dipendenti (-0,3%). Ovviamente resta il dato assoluto che oltre il 65% dei disoccupati in Europa è a rischio povertà. I Paesi in cui i lavoratori autonomi sono più a rischio sono Romania, Portogallo ed Estonia (rispettivamente 70,8%, 32,4% e 32,2%). I Paesi in cui i lavoratori autonomi sono meno a rischio sono la Repubblica Ceca, l’Ungheria, Cipro e Irlanda, con Irlanda e Ungheria che hanno registrato la diminuzione più alta di tassi di rischio povertà dal 2020 al 2021 (rispettivamente -3,2 e -3,7 punti percentuali).