(da Matera) “In un momento così difficile quale quello che stiamo attraversando, anche alla luce degli ultimi eventi sul piano internazionale, la gente ha bisogno di speranza”. A poche ore dall’apertura ufficiale del Congresso eucaristico nazionale, mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo di Matera-Irsina, spiega così al Sir il legame tra l’Eucaristia e la vita, al centro delle giornate nella “città dei Sassi”, in questi giorni affollata, oltre che degli abituali turisti, anche del “popolo cattolico”, fatto di 800 delegati, provenienti da 116 diocesi, e 80 vescovi. Appuntamenti come quello di Matera, che si inserisce nel Cammino sinodale della Chiesa italiana, “vogliono dare un messaggio non solo alla Chiesa ma all’umanità intera: un messaggio che aiuti a guardare la storia con fiducia nel futuro”. “Meditare sull’Eucaristia – spiega l’arcivescovo – significa spezzare l’Eucaristia nella vita quotidiana e nelle situazioni particolari. Altrimenti si riduce solo ad un rito da soddisfare e non ad una partecipazione piena, da affermare nella propria vita e nelle pieghe gioiose e difficile dell’esistenza”. Questo pomeriggio mons. Caiazzo prenderà la parola nella cerimonia inaugurale in piazza Vittorio Veneto, al centro della quale ci sarà la processione di cinque gruppi di persone – una settantina in tutto – che porteranno sul palco cinque segni che rievocano la storia del pane, in sintonia con il tema del Congresso eucaristico, “Torniamo al gusto del pane. Per una Chiesa eucaristica e sinodale”.