È più che positivo il bilancio della Giornata mondiale Alzheimer celebrata iri alla Caritas diocesana di Perugia insieme ad Amata (Associazione malati Alzheimer e telefono Alzheimer) Umbria che compie oggi 25 anni di attività. “Nel 1997, quando la nostra associazione è nata, non c’era nulla in Umbria per aiutare i malati e le loro famiglie. Oggi abbiamo molti motivi di speranza, perché, in ambito regionale, c’è un’attenzione, è operativo un tavolo delle demenze dove non si parla solo della malattia e di chi la cura, ma anche delle necessità dei malati e delle loro famiglie”, ha sottolineato la geriatria Annalisa Longo, presidente di Amata Umbria, a margine di una tavola rotonda tenutasi ieri, Giornata mondiale Alzheimer, al “Villaggio della Carità” di Perugia. Sono intervenuti l’assessore comunale alle Politiche sociali, Edi Cicchi, la responsabile regionale Assistenza territoriale-Settore demenze, Paola Casucci, il direttore S.C Geriatria, Università degli studi-Azienda ospedaliera S. Maria della Misericordia, Patrizia Mecocci, la referente regionale Tavolo demenze Istituto Superiore Sanità, Annalaura Spinelli, il direttore sanitario della Residenza protetta “Fontenuovo”, Simonetta Cesarini, e il responsabile sanitario Fondazione “Creusa Brizi Bittoni”, Giuseppe Menculini.
Il direttore della Caritas diocesana, don Marco Briziarelli, nel portare il saluto dell’organismo pastorale operativo della Chiesa impegnato da anni a sostenere anziani e loro familiari in difficoltà, ha parlato della sua esperienza diretta con l’Alzheimer. “Dal 1996 al 2012 la mia famiglia è stata visitata dall’Alzheimer…, una nonna fantastica che per sedici anni è stata malata. Aver potuto avere accesso ai centri diurni è stato un grande respiro per la mia famiglia. Papà e mamma erano giovani e scelsero di accompagnare in casa la nonna nel percorso della sua malattia, ma se fossero stati anziani avrebbero avuto necessariamente bisogno di un aiuto esterno, come accade per tante famiglie”. Nel 2021 sono stati fatti 60mila interventi di carità e 10mila persone sono state ascoltate tra cui diverse con problemi di solitudine nel cammino di vicinanza alle demenze.