“Vladimir Putin ha annunciato oggi una mobilitazione parziale. Nel decreto firmato dal presidente non ci sono i criteri della ‘parzialità’ pertanto è ancora difficile dire chi sarà interessato dalla chiamata”: lo scrivono i canali della dissidenza, come “Pervi Otdel”, primo dipartimento, che si è già attivato per aiutare coloro che non vogliono essere arruolati tra le 300mila persone che il ministro della difesa russo Serghiei Shoigu ha annunciato verranno chiamate. “Presumibilmente”, continua il messaggio, i primi ad essere arruolati saranno “coloro che sono nella riserva e hanno competenze specifiche”; il limite di età sarà di 50 anni per i soldati semplici, ma i graduati potranno essere anche più avanti con gli anni. “Ricordiamo che l’arruolamento deve esservi consegnato di persona e controfirmato”, avvisano gli attivisti. Le persone che rientrano nella mobilitazione non potranno lasciare il proprio luogo di residenza senza un permesso speciale, si legge ancora nell’avviso, e per contro “è piuttosto difficile fare domanda di asilo politico in un altro Paese per evitare l’arruolamento”. Tutti coloro che sono esentati sono invitati ad avere sempre con sé il documento giustificativo. L’Ong Ovd-Info fa circolare i link delle associazioni che si occupano di tutelare i diritti di chi non vorrà andare a combattere. Domani pomeriggio ci sarà un webinar gratuito per avvocati esperti in obiezione di coscienza per un aggiornamento alla luce delle regole del nuovo decreto sulla mobilitazione parziale.