Episodi e ricordi della vita da insegnante di teologia e da esorcista di padre Candido Amantini sono stati ricordati da padre Ottaviano D’Egidio, generale emerito dei Passionisti, in occasione della tavola rotonda organizzata presso il santuario della Scala Santa di Roma sulla causa di glorificazione del Servo di Dio nel 30° anniversario della morte. “Ho conosciuto padre Candido quando studiavamo al Laterano. Era l’unico sacerdote che parlava con noi più giovani. Potevamo parlarci quando volevamo – ha ricordato -, era sempre disponibile di parola e risposta ai nostri dubbi e fatti. Ero sempre titubante sul ministero, lui sorrideva e mi spingeva a parlare. Padre Candido è stato un fatto molto positivo sia per la comunità sia per gli studenti che iniziavano il corso di teologia”. “Ho partecipato ad alcuni suoi esorcismi. Voglio raccontare un fatto particolare – ha proseguito padre D’Egidio -: in piazza San Giovanni c’era una donna che gridava e all’angolo c’erano due poliziotti in moto che non riuscivano a calmarla. Passavo di lì con l’abito, un poliziotto mi chiese se c’era un esorcista e mi ordinò di andarlo a chiamare. Arrivato padre Candido, allungò le mani sul volto della donna e iniziò a pregare mentre la donna piano piano si calmava. Vedendo la mia ritrosia al ministero dell’esorcistato, un’altra volta, padre Candido mi invitò a vedere che c’erano dei chiodi arrugginiti, delle viti e dei capelli dentro a una plastica e mi disse: ‘Queste cose erano dentro, ora con la benedizione si è liberata’”. Il religioso ha ricordato, quindi, un altro episodio di quando padre Candido era gravemente ammalato: “Stava per morire e iniziò a cantare ‘Tu scendi dalle stelle’. Il dolore passionista è emerso in tutta la sua forza. Ho avuto la grazia di dargli l’olio santo con tutta la comunità vicina. L’ultimo canto è stato ‘Salve Regina’. Si addormentò nel Signore, come si dice per i santi antichi”.