“Fraternità e diritti umani” è il tema di un colloquio pensato da Decere (Démocratie, construction européenne et religions), associazione che dal 2005 lavora a Strasburgo per promuovere il ruolo delle religioni nello spazio pubblico europeo e a contribuire al dialogo su questioni sociali. “Gli sforzi costanti delle istituzioni internazionali per promuovere i diritti umani a tutti i livelli decisionali purtroppo non sono sempre seguiti da effetti”, spiegano gli organizzatori del colloquio che si svolgerà il 26 e 27 settembre prossimi a Strasburgo; per questo le ong di ispirazione cristiana accreditate presso il Consiglio d’Europa, ma non solo, intendono rileggere la questione centrale dei diritti umani nella prospettiva della fraternità, come presentata da Papa Francesco in “Fratelli Tutti”. Una pluralità di voci cercherà di comprendere come “fraternità e diritti umani possono essere uniti al servizio dell’amicizia sociale, di un’ecologia integrale e della pace”. I lavori saranno aperti da un dialogo tra mons. Fortunatus Nwachukwu (Osservatore permanente Santa Sede presso Onu a Ginevra) e Bjørn Berge, segretario generale aggiunto del Consiglio d’Europa. Sul tema si confronteranno poi Birte Wassenberg (storia delle relazioni internazionali), Jean-Bernard Marie (diritti umani ed etica), Alfonso de Salas (diritti umani e Consiglio d’Europa). I lavori proseguiranno con un focus su “religioni e spiritualità al servizio della pace” e poi su “amicizia sociale ed ecologia integrale”. A tirare le conclusioni sarà il gesuita Grégoire Catta, direttore del servizio famiglia e società della Conferenza episcopale francese. Alla realizzazione dell’evento lavorano tra gli altri la Missione permanente della Santa Sede al Consiglio d’Europa, la Facoltà di teologia cattolica di Strasburgo e le Settimane sociali di Francia.