“Il genio femminile di Sofonisba Anguissola ha lasciato tracce di bellezza nella Sicilia, che è stata per lei terra di approdo, partenza e ritorno, e dalla quale la Madonna dell’Itria rimane una splendida testimonianza”. Sono le parole di mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, oggi all’inaugurazione della mostra “Sofonisba Anguissola e la Madonna dell’Itria. Il culto dell’Hodighitria in Sicilia dal medioevo all’età moderna”, aperta fino al 4 dicembre nel Museo diocesano, curata da Roberta Carchiolo, Mario Marubbi e Grazia Spampinato, con la collaborazione della Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Catania ed il Museo civico Ala Ponzone di Cremona. “Vetera novis augere et perficere, sembra quasi dirci la bella pala d’altare di Paternò: l’antica Icona dell’Odigitria, riletta dal pannello di Sofonisba, trionfa in uno splendore di colori, illuminati dal sole di Sicilia, che accarezza la natura, la Madre del Figlio di Dio, e i devoti. E continua a illuminare anche noi”, ha proseguito l’arcivescovo che assieme alla soprintendente di Catania, Donatella Aprile, al prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, e alla direttrice del Museo diocesano, Grazia Spampinato, ha visitato anche MudiSmart, un percorso multimediale che si snoda tra alcune sale del museo.